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Un caso di linfoma epiteliotropo in un cane

Autori:

Alessandro Corona – Libero professionista

Introduzione del caso clinico:

Il linfoma cutaneo è un disordine linfoproliferativo caratterizzato dalla presenza di blasti della serie linfoide in sede cutanea. Rappresenta nel cane il 3-8% di tutti i linfomi e se ne conoscono due forme: una che interessa il derma e una in cui i linfociti neoplastici manifestano epiteliotropismo (linfoma epiteliotropo). In quest’ultima forma l’infiltrato è costituito da linfociti T.

Caso clinico:

Raya è un Labrador fulvo di 10 anni, femmina, portata alla visita per la comparsa di una marcata depigmentazione di alcune aree del muso. Da un punto di vista generale il cane è vivace e gode di ottimo appetito. Alla visita clinica dermatologica si rileva una evidente depigmentazione coinvolgente il tartufo (figura 1), le palpebre (figura 1), il mento (figura 2), le labbra (figura 3), e la mucosa orale (figura 4). Su quest’ultima e sulle labbra si osservano inoltre aree eritematose. Tutti i linfonodi esplorabili sono nella norma. Nell’elenco delle diagnosi differenziali vengono prese in considerazione il linfoma epiteliotropo e, anche se il cane non vive in una zona endemica, la leishmaniosi; non si esclude inoltre che il soggetto possa aver ingerito un’esca rodenticida,tenendo in considerazione che il cane vive in un ambiente rurale e che i proprietari avevano usato tali esche per derattizzare l’ambiente. Viene eseguito un prelievo di sangue per esame sierologico nei confronti della Leishmania e per l’esecuzione di un esame elettroforetico delle proteine sieriche, In previsione di una biopsia cutanea si imposta una terapia antibiotica con amoxicillina/ac. clavulanico 25mg/kg BID e con fitomenadione (Konakion®, Roche) 5mg/kg SID x 2 settimane per scongiurare emorragie nei siti di prelievo.

Accertamenti diagnostici clinico:

Il Test IFI per Leishmania risulta negativo e l’elettroforesi è nella norma. Si procede pertanto a al’effettuazione di una biopsia per indagine istopatologica. All’esame istologico l’epidermide appare ispessita e sostituita soprattutto nelle sue porzioni basali (infiltrazione sproporzionata) da blasti della serie linfoide. Tali cellule hanno forma rotonda, elevato rapporto N/C, margini cellulari distinti e un caratteristico alone chiaro periferico (figura 5). Nel derma superficiale si osservano scarsi infiltrati di piccoli linfociti perivascolari e occasionali macrofagi carichi di pigmento melaninico (indicativi di incontinenza di pigmento). Solo in uno dei campioni si osservano rare strutture annessiali anch’esse interessate da infiltrazione intraparietale di cellule di aspetto linfoide con caratteristiche analoghe a quelle descritte per l’epidermide (figura 6). La diagnosi istologica è compatibile con una forma epiteliotropa di linfoma cutaneo.

Evoluzione clinica:

I proprietari di Raya non hanno accettato alcuna terapia, tranne una supplementazione giornaliera di un prodotto contenente acido linoleico (Resurgen®, NBF Lanes). A circa due mesi dalla diagnosi il cane non manifesta segni né di malessere né di prurito,appetito mantenuto,si rileva solo la comparsa di piccole petecchie emorragiche sulla mucosa labiale. A sei mesi dalla diagnosi il cane ha iniziato a manifestare inappetenza, vomito frequente, decadimento delle condizioni generali e i proprietari hanno optato per l’eutanasia dell’animale.

Conclusioni:

Il linfoma canino epiteliotropo o micosi fungoide è un tumore primario che coinvolge la cute e le mucose e che si manifesta in età avanzata (11 anni in media). Ne sono descritte 3 forme: la reticulosi pagetoide (l’infiltrato linfoide è quasi interamente confinato all’epidermide), la MF propriamente detta (forma coinvolgente derma ed epidermide) e la sindrome di Sèzary (forma generalizzata leucemica). Dal punti di vista istopatologico la MF si caratterizza per l’epidermotropismo, il follicolotropismo e il siringotropismo della popolazione linfoide neoplastica, che nel cane, a differenza dell’uomo, origina prevalentemente da cloni di linfociti T CD8+ (TCRγδ) . La diagnosi di certezza necessita dell’esame istologico al fine di determinare l’esatta ubicazione dei linfociti neoplastici nella cute e sull’identificazione dell’immunofenotipo (CD3 positivi o NK) dei linfociti stessi. La terapia della MF nel cane non è ancora codificata. E’ descritta una chemioterapia topica (mostarda azotata), una chemioterapia sistemica (retinoidi, dacarbazina, interferone alfa, lomustina), recentemente sono stati inoltre segnalati l’uso di mastinib e l’uso di acidi grassi essenziali (olio di cartamo contenete acido linoleico). Gli animali trattati con tali farmaci ne beneficiano clinicamente migliorando la qualità di vita, tuttavia non si allunga il tempo di sopravvivenza, valutato in 7 mesi di media dalla diagnosi.

Bibliografia:

1. Moore PF, Olivry T, Naydan D : Canine cutaneus epitheliotropic lymphoma (Mycosis fungoides) is a proliferative disorder of CD8+ T cells. Am J Pathol, 144:421-429, 1994 2. Noli C, Scarampella F. Malattie tumorali di pertinenza dermatologica e sindromi paraneoplastiche. In:Dermatologia del cane e del gatto. Poletto Editore, I edizione, 2002 3. Roccabianca P : Patologie linfo-istocitarie cutanee nel cane e nel gatto:diagnosi e cenni di terapia. In: Atti SIDEV “Oncologia cutanea”. Cremona, p 7-22, 2004.

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