Autori:
Luigi Deriu e Sabrina Sozzi
Introduzione del caso clinico:
La demodicosi felina è sostenuta da tre diverse specie di Demodex: Demodex cati, Demodex gatoi ed una terza specie ancora senza nome. Demodex cati presenta un opistosoma che rappresenta i 2/3 di tutto il corpo dell’acaro e vive nelle unità pilosebacee mentre D. gatoi è più piccolo con l’opistosoma che costituisce poco meno della metà della lunghezza totale del corpo e vive sullo strato corneo dell’epidermide. La terza forma è più corta del D.catis, ma più lunga e larga del D.gatoi ed è stata di recente, provvisoriamente, e non ufficialmente, denominata D.felis. Si ritiene che D. cati appartenga alla normale microflora felina e che la forma clinica generalizzata si associ a malattie sottostanti quali l’ipercortisolismo, il diabete mellito, il lupus eritematoso sistemico e il carcinoma squamoso in situ o a condizioni di immunosoppressione come in corso di FIV e FeLV. Le infestazioni sostenute da D. gatoi non si associano a malattie sottostanti e sono considerate contagiose tra gatti conviventi. Infine, per il Demodex senza nome sono riportati segni clinici variabili associati a prurito più o meno intenso e alopecia con pelo facilmente epilabile.idiopatica
Caso clinico:
Un gatto Persiano maschio castrato di 8 anni di età , viene portato alla visita per la presenza di alopecia in alcune aree del corpo associata alla presenza di “forfora “. Il gatto vive in appartamento con possibilità di accesso all’esterno in una zona di campagna e convive con altri dieci gatti che non presentano segni clinici cutanei., Il gatto è alimentato con dieta commerciale, secca e umida, è regolarmente vaccinato ed è FIV e FeLV negativo. Le lesioni cutanee sono comparse da circa due anni e, secondo i proprietari, non sono pruriginose. L’esame obiettivo generale è nella norma mentre l’esame dermatologico evidenzia la presenza di alopecia e di scaglie che interessano la regione dorsale (Figura 1,2,3). Tra le possibili diagnosi differenziali vengono considerate la dermatofitosi e la demodicosi, mentre sono considerate meno probabili le malattie allergiche per l’apparente assenza di prurito.
Accertamenti diagnostici clinico:
L’esame microscopico del pelo ha evidenziato la presenza di adulti di Demodex riferibili, per le caratteristiche morfologiche, a Demodex gatoi (Figura 4) E’ stata quindi emessa una diagnosi di demodicosi felina sostenuta da D. gatoi.Viene prescritta una terapia con moxidectina spot-on (disponibile in associazione con imidacloprid) una volta a settimana per quattro settimane e quindi una volta ogni due settimane per altri 3 mesi.
Evoluzione clinica:
A distanza di un mese si osserva un netto miglioramento del mantello, con riduzione dell’alopecia e delle scaglie seguita da totale guarigione nei mesi successivi.
Conclusioni:
Nel caso descritto la diagnosi di demodicosi è stata formulata in base all’osservazione di acari all’esame microscopico del pelo e confermata dalla risposta alla sola terapia acaricida. Anche se non si è proceduto alla tipizzazione molecolare si ritiene che le forme adulte fossero riferibili a Demodex gatoi per le caratteristiche morfologiche. Demodex gatoi infatti è più piccolo e più tozzo di Demodex cati, il suo opistotoma costituisce poco meno della metà della lunghezza totale del corpo e caudalmente assume una forma arrotondata e non affusolata come Demodex cati . Le infestazioni da D. gatoi sono spesso associate ad alopecia autoindotta, con prurito di intensità variabile. In alcuni casi di demodicosi felina sostenuta da D. gatoi i segni clinici della malattia possono insorgere improvvisamente anche se la storia clinica del soggetto suggerisce che il Demodex possa in realtà essere stato presente da un periodo di tempo più lungo. Anche in questo caso i proprietari segnalavano la presenza di alopecia da almeno due anni. Per la natura contagiosa della demodicosi sostenuta da D.gatoi, a differenza delle altre forme di demodicosi sostenute da D. cati che si instaurano a causa di condizioni favorenti sottostanti e non per passaggio diretto da un soggetto all’altro, il trattamento viene consigliato anche per i gatti conviventi. Nessuna molecola è attualmente registrata in Italia per il trattamento della demodicosi felina. Recentemente la moxidectina è risultata efficace nel trattamento della demodicosi sostenuta da Demodex gatoi.
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