Leishmaniosi in un cane con tumore venereo trasmissibile CUT
Millanta Francesca
Albanese Francesco
Abramo Francesca
Poli Alessandro
Il tumore venereo trasmissibile (TVT) è un tumore descritto unicamente nei canidi. La sua localizzazione preferenziale è a carico degli organ genitali esterni e delle cavità nasale ed orale, in quanto il contagio avviene per contatto sessuale. I soggetti maggiormante suscettibili sono cani randagi o comunque cani che si presentano defedti o con sistema immunitario compromesso. Viene descritto il caso di un TVT a localizzazione cutanea primaria extragenitale in un cane residente nel Bacino del Mediterraneo (Napoli), contemporaneamente affetto da leishmaniosi. Il protozoo è stato riscontrato nel citoplasma delle cellule neoplastiche confermandone la loro origine istiocitaria.
Un cane randagio, incrocio femmina di circa 7 anni veniva trovato in stato di profonda depressione. Le mucose erano pallide e si rilevava linfoadenomegalia sistemica. Sulla cute, con seborrea diffusa, erano presenti tre noduli sottocutanei alopecici, di 6-8 cm di diametro, nella regione dorsale e ventrale del collo (figura 1,2). All’esame ecografico addominale era apprezzabile solo splenomegalia. Il test sierologico per accertamento di leishmaniosi forniva un titolo di 1:320. L’esame citologico da uno dei noduli evidenziava una popolazione monomorfa di cellule discrete caratterizzate dalla presenza nel citoplasma di piccoli vacuoli organizzati in cordoni o a “ferro di cavallo” alla periferia cellulare (figura 2a) In alcune delle cellule tumorali erano presenti amastigoti di leishmania (figura 2b).
ESAME ISTOPATOLOGICO – L’esame istopatologico ha rilevato la presenza di una neoplasia sottocutanea organizzata in aree solide e cordoni, separati da fini setti connettivali. Le cellule erano caratterizzate da citoplasma abbondante, sia finemente granulare che otticamente vuoto, nucleo con nucleoli evidenti e numerose figure mitotiche (figura 3). ESAME ULTRASTRUTTURALE – Alla microscopia elettronica nelle cellule neoplastiche si evidenziavano vacuoli elettronlucenti adiacenti alla membrana cellulare ed estese interdigitazioni tra le membrane citoplasmatiche di cellule adiacenti. In alcuni elementi neoplastici erano presenti amastigoti di 1-3 μm di diametro, con nucleo centrale e cinetoplasto (figura 4).
Per le cattive condizioni di salute il soggetto veniva alimentato con sonda naso-gastrica, venivano inoltre somministrate una terapia fluida ed eritropoietina. In seguito a somministrazione di vincristina e.v. 0,075 mg Kg-1, i noduli si riducevano di volume. Per il progressivo peggioramento delle condizioni generali il soggetto veniva sottoposto ad eutanasia.
La localizzazione anatomica del TVT nei canidi è solitamente legata alle particolari abitudini sociali. La presenza di lesioni a livello cutaneo è di difficile interpretazione in quanto puo’ rappresentare sia una sede metastatica di un tumore primario genitale, che una sede cutanea primaria extragenitale. Nel caso riportato l’assenza di coinvolgimento neoplastico nell’area genitale, orale, nasale e negli organi interni rende la seconda ipotesi piu’ probabile. L’origine istiocitaria del TVT è stata recentemente confermata in base alla espressione di antigeni di classe MHC-II, di lisozima, alfa-1-antitripsina e di un marker specifico per i macrofagi del cane, da parte delle cellule tumorali. La presenza di amastigoti nel citoplasma delle cellule neoplastiche è una ulteriore conferma dell’origine istiocitaria del TVT. Il caso è stato pubblicato su Veterinary Dermatology, 13:243-246, nel 2002.
Boscos C.M., Tontis D.K., Samartzi F.C. Cutaneous involvement of TVT in dogs: a report of two cases. Canine Practice 1999, 24: 6-11. Keenan C.M., Hendricks L.D., Lightner L. et al., Visceral leishmaniosis in the German Sheperd dog. I. Infection, clinical disease and clinical pathology. Veterinary Pathology 1984, 21: 74-79.