Autori:
Becattini Lorenzo, Antognetti Daniele, Miele Federica
Introduzione del caso clinico:
Il Tumore Venereo Trasmissibile (TVT), conosciuto anche con il nome di sarcoma di Sticker, è un tumore trasmissibile tipico dei canidi (cani, volpi, lupi, coyote, sciacalli). La caratteristica biologica del TVT, che lo differenzia da tutte le altre neoplasie, è che le cellule neoplastiche si trasferiscono da un animale all’altro attraverso il trapianto di cellule vitali.
Il termine Venereo si riferisce al fatto che le lesioni sono prevalentemente trasmesse per via sessuale durante l'accoppiamento con lesioni localizzate alla mucosa peniena e vaginale. L'attività di socializzazione tra cani mediante il leccamento dei genitali determina il trapianto di cellule neoplastiche anche mediante il lambimento.
Non sono però infrequenti casi di TVT a esclusiva localizzazione cutanea, cioè senza contemporanea presenza di lesioni ai genitali; questo si ritiene avvenga in seguito ai combattimenti tra cani con verosimile trasferimento attraverso i morsi di cellule neoplastiche dalla cavità orale alla cute. Il costante leccamento del tartufo potrebbe essere la via d'impianto nelle cavità nasali come si osserva in alcuni pazienti. In letteratura sono inoltre riportate tra le localizzazioni extra-genitali, lesioni oculari o metastasi in organi interni (cervello).
Le lesioni cliniche del TVT si manifestano con noduli di varie dimensioni fino a voluminose masse di oltre 20 cm. Quando interessano le mucose genitali, sia maschili sia femminili, le lesioni sono frequentemente rappresentate da neoformazioni a crescita esofitica, di colore rosso intenso, con superficie irregolare e consistenza friabile che tendono facilmente al sanguinamento.
Tale patologia neoplastica è segnalata in diverse aree geografiche, in particolare in zone tropicali e sub-tropicali con maggiore prevalenza in cani randagi interi e non sottoposti a controllo degli accoppiamenti. Il caso presentato riguarda un TVT a localizzazione genitale in un cane visitato nella provincia di Firenze.
Caso clinico:
Un cane di proprietà, meticcio maschio di 1 anno e mezzo di età è stato condotto a visita per una continua perdita ematica dal prepuzio (circa 1 mese) non associata alla minzione. Il cane era stato adottato quattro mesi prima da un canile della Toscana ma risultava proveniente dall'Albania. L’anamnesi non riportava né alterazioni nell'attività di minzione (poliuria, stranguria ecc.) né alterazioni delle grandi funzioni organiche.
L’esame obiettivo generale risultava essere nella norma, mentre all’esame obiettivo degli organi genitali esterni si registrava un notevole edema penieno con dolore alla palpazione. All’ispezione del pene non si notavano alterazioni anatomiche o di colore del glande e della porzione craniale dell'asta, mentre nella porzione più caudale era visibile una voluminosa massa irregolare, sanguinante e friabile al tatto (Fig. 1).
Accertamenti diagnostici clinico:
Viene eseguito un campionamento citopatologico per apposizione direttamente sulla neoformazione, poi colorato con la colorazione rapida tipo Romanowsky (Diff-Quick®). I preparati sono risultati di buona cellularità e hanno evidenziato una popolazione di cellule rotonde con nuclei centrali o paracentrali e citoplasma contenente numerosi vacuoli a margini netti, non sovrapposti e prevalentemente localizzati alla periferia, talvolta con disposizione a “ferro di cavallo” (Fig. 2, 3). In virtù della sede di lesione, dell'aspetto macroscopico, nonché delle caratteristiche morfologiche delle cellule neoplastiche, è stata emessa diagnosi di Tumore Venereo Trasmissibile senza necessità di ricorrere ad un esame istologico; quest'ultimo, è infatti spesso meno utile dell'esame citologico, a causa della minor definizione dei dettagli citoplasmatici e conseguente scarsa visualizzazione dei tipici vacuoli.
Nonostante il TVT abbia una bassa incidenza di metastasi (circa il 5%) il tumore è stato sottoposto a stadiazione completa con studio radiografico del torace ed esame ecografico addominale, risultati entrambi negativi. Gli esami ematobiochimici e urinari non hanno mostrato alcuna alterazione rilevante.
Evoluzione clinica:
Il soggetto è stato sottoposto a trattamento chemioterapico a base di Vincristina solfato al dosaggio di 0,025 mg/kg somministrata per via endovenosa ogni sette giorni per quattro somministrazioni. Già dopo la prima somministrazione di chemioterapico la massa è totalmente scomparsa (Fig. 4).
Conclusioni:
Il caso trattato descrive una classica presentazione del Tumore Venereo Trasmissibile, in quanto esclusivamente localizzato all'organo genitale. Il riscontro di tale neoplasia riveste ulteriore importanza per il fatto che sia stata rinvenuta nella regione Toscana; tale patologia neoplastica è infatti più comunemente riscontrata nel Sud Italia e nelle grandi Isole (Sicilia e Sardegna), oppure la si osserva in cani provenienti dall'Est Europa.
I dati anamnestici ,in combinazione ai dati clinici e diagnostici, sono fondamentali per avanzare il sospetto di TVT. L’esame citologico rappresenta uno strumento diagnostico di facile esecuzione e di basso costo che permette di discriminare con buona sicurezza un TVT da altre neoplasie riscontrabili a livello genitale. Ciò ha permesso di modellare sul paziente un iter terapeutico di tipo medico, evitando una superflua, e spesso non risolutiva, exeresi chirurgica della neoformazione.
La sempre più frequente movimentazione degli animali da compagnia dall’estero associata agli scarsi controlli sanitari e/o trasporti illegali potrebbe rappresentare uno dei motivi di riscontro del TVT in Italia.