Autori:
Priore Barbara, Albanese Francesco
Introduzione del caso clinico:
Astenia cutanea è il termine generico con il quale si indica un gruppo eterogeneo di malattie ereditarie del tessuto connettivo meglio conosciuto nell’uomo come sindrome di Ehlers-Danlos. Di questa sindrome sono riconosciuti diversi sottotipi con geni mutanti che codificano sia per il collagene fibrillare sia per gli enzimi coinvolti nel suo metabolismo. Le alterazioni del connettivo sono quindi di natura diversa, strutturali e/o biochimiche e le lesioni che ne conseguono sono rappresentate da iperestendibilità e fragilità cutanea, spesso associate ad altri sintomi non cutanei come lassità dei legamenti e ipermobilità articolare. Il collagene è infatti un tipo di proteina che aiuta a mantenere la forza e l' integrità della pelle così come di altri tessuti. Nelle prime segnalazioni (bovini e pecore) alla malattia era stato conferito il nome dermatosparassi (dal greco “lacerazione”) attualmente ancora utilizzato come sinonimo ma che in realtà dovrebbe essere limitato ai casi in cui il difetto genetico sia noto (assenza dell’enzima pro-collagene-peptidasi). La malattia è segnalata nei cuccioli di diverse specie animali compresi il cane e il gatto con trasmissione autosomica sia dominante, meno grave, sia recessiva, più grave e per ora segnalata solo nel gatto. Le razze canine maggiormente affette da tali patologie comprendono: il Beagle, il Manchester Terrier, lo Springer Spaniel, il Bassotto, il Sanbernardo, il Pastore Tedesco e il Boxer.
Nei cuccioli di queste razze la pelle è iperestendibile e può essere facilmente lacerata anche in seguito a lievi traumi, le ferite guariscono in modo anomalo. Da un punto di vista ortopedico, le articolazioni possono essere dislocate o “allentate” a causa dell' indebolimento dei legamenti che tengono insieme le giunture.
Caso clinico:
Cane, bulldog , femmina di 4 mesi. Il cane è portato a visita per un grave difetto di appiombo rappresentato da marcata iperflessione dei carpi. Alla visita clinica generale, il cane manifesta rigonfiamenti nodulari in sede articolare dei metacarpi. Alla visita dermatologica la cute degli arti, della testa e del tronco si presenta con un aumento significativo delle pieghe, palesemente iperestendibile, ben oltre i normali parametri fisiologici (figure 1,2,3,4).
Viene sospettato un difetto congenito del collagene (astenia) e pertanto viene eseguito il test clinico per la valutazione dell’indice di iperestendibilità. Tale test, determinato da un semplice calcolo matematico, si esegue sollevando la pelle del dorso e valutando il rapporto tra la sua lunghezza, misurata dal garrese fino all’attacco della coda, e la sua altezza; tale test è ritenuto indicativo di astenia cutanea quando i valori superano il valore soglia di 14,5. Poiché nel soggetto in esame l’indice calcolato era superiore a 14,5 viene formulata una diagnosi clinica di astenia cutanea.
Accertamenti diagnostici clinico:
Vengono eseguiti campionamenti citologici delle lesioni nodulari sugli arti che confermano la natura articolare per la presenza di un fondo proteinaceo puntiforme o reticolato eosinofilo, con rari sinoviociti dipersi (figura 5). Viene inoltre eseguita una biopsia cutanea dalla cute dei garretti. All’esame istopatologico il rivestimento epidermico e gli annessi sono normoconformati e con stratigrafia rispettata. Nel derma i fasci di collagene appaiono disorganizzati, spesso frammentati, alcuni più esili del normale altri di taglia maggiore e di aspetto “sfibrato” per mancata coesione delle fibrille. Si osservano inoltre aumento degli spazi interfibrillari e della componente cellulare fibroblastica. Non si osserva la presenza d’infiltrato infiammatorio (figure 6,7,8,9).
Evoluzione clinica:
Mentre i sieromi sono trattati ripetutamente con terapia medica e con svuotamento, per l’astenia cutanea non vi è una cura; il proprietario viene informato che devono essere evitati gli infortuni mediante l'applicazione di bendaggi protettivi.. Al proprietario viene inoltre suggerito di sterilizzare l' animale perché potrebbe trasmettere la patologia alla progenie.
Conclusioni:
Nel caso descritto i segni clinici dell’astenia cutanea erano caratterizzati da iperestendibilità e non da fragilità, segni compatibili con una forma ereditaria di tipo non grave. Per questo motivo, anche in assenza di cura, viene riferito al proprietario che il cane potrà condurre una vita normale qualora vengano seguiti alcuni accorgimenti per preservare l’integrità cutanea.
Non sempre l’esame istologico conferma la diagnosi perché le alterazioni morfologiche del collagene possono essere poco evidenti e, in questi casi, risulta necessario ricorrere alla microscopia elettronica. Le alterazioni ultrastrutturali delle microfibrille possono essere rappresentate da dismetria e irregolarità nel contorno delle micro fibrille con formazione di strutture cosiddette “a petalo di fiore” (forme meno gravi) fino a una completa disorganizzazione delle microfibrille che fanno assumere all’intero fascio un aspetto “a geroglifico” (forme gravi, dermatosparassi). Nel caso descritto le alterazioni del collagene, seppur minime, erano apprezzabili dalll'esame istologico e, pertanto, non si è proceduto ad ulteriori approfondimenti diagnostici (microscopia elettronica, indagini biochimiche). Si è ritenuto, infatti, che la precoce età d’insorgenza, i segni clinici e i risultati del test di iperestendibilità e dell’esame istopatologico, fossero sufficienti per formulare un forte sospetto di collagenopatia.
Bibliografia:
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