Adenoma delle ghiandole sebacee ed amartoma sebaceo in uno scottish terrier
Aquino Gabriele
L’ adenoma sebaceo è una neoplasia benigna di origine ghiandolare (adenoma semplice) o di origine combinata ghiandolare/duttulare (adenoma composto). L’amartoma sebaceo rappresenta invece una lesione cutanea di tipo non-neoplastico, caratterizzata da proliferazione di lobuli sebacei ipertrofici, presumibilmente di origine congenita (malformazione) e costituisce una variante dell’amartoma fibro-annessiale. L’aspetto macroscopico delle due forme è simile, trattandosi in entrambi i casi di lesioni generalmente solitarie, cupoliformi o papillate di diametro inferiore o uguale ad 1 cm, rivestite da cute spesso alopecica e non ulcerata. La localizzazione preferenziale è la testa (adenoma sebaceo), tronco ed estremità (amartoma sebaceo). Per quanto riguarda l’adenoma sebaceo viene riportata una predisposizione di razza per Cocker Spaniel, Beagle, Siberian Husky, Samoiedo e Miniature Poodle; l’età media dei soggetti colpiti è 10 anni.
Camillo è uno Scottish Terrier maschio di 10 anni, cha ha subito un pregresso intervento di castrazione per neoplasia testicolare (Leydigoma) ed è affetto da iperadrenocorticismo ipofisario. La patologia indicata, riferibile ad uno stato di iperfunzionalità cortico-surrenalica, unitamente allo stile di vita del paziente (alimentazione, sedentarietà) hanno concorso a determinare un moderato stato di obesità. Nel corso di una visita di controllo sono state rilevate due lesioni nodulari non pruriginose, indolenti di circa 1 cm di diamatro localizzate rispettivamente sulla testa (lesione nodulare esofitica cupoliforme, alopecica non ulcerata e pigmentata) (figura 1,2) e sulla coscia sinistra (lesione nodulare esofitica, alopecica, non pigmentata) (figura 3).
Sono stati effettuati ago-aspirati da entrambi i noduli per l’allestimento di preparati citologici. Il primo campione (testa), colorato con Diff Quik era costituito da rare cellule epiteliali organizzate in piccoli cluster. Tali cellule, riferibili a sebociti maturi, presentavano abbondante citoplasma schiumoso e nuclei rotondi centrali con cromatina densa. Contestualmente si osservavano, in numero variable, cellule caratterizzate da accentuata basofilia citoplasmatica e da un alto rapporto N/C (cellule basaloidi di riserva). Il secondo campione era scarsamente cellulare (rari fibrociti e rare cellule epiteliali di sospetta origine sebacea) e pertanto non diagnostico. Il referto citologico era compatibile nel primo caso con adenoma/iperplasia delle ghiandole sebacee. E’ stata quindi effettuata una exeresi chirurgica radicale (figura 4) di entrambi i noduli con fissazione degli stessi in formalina per successiva tipizzazione istopatologica. Istologicamente il primo nodulo esaminato (testa) risultava costituito da una piccola neoplasia nodulare esofitica costituita da proliferazione intradermica di lobuli ghiandolari multipli (figura 5), e costituiti da cellule basaloidi e sebociti maturi (figura 6). Le cellule neoplastiche presentavano citoplasma abbondante con vacuolizzazioni intracitoplasmatiche, nuclei ovoidi eucromatici con modesta anisocariosi e nucleoli piccoli. Contestualmente era rilevabile un modesto grado di melanizzazione degli elementi epiteliali. Il sovrastante rivestimento epidermico risultava intatto. La diagnosi istopatologica in questo caso è stata di adenoma sebaceo. La lesione localizzata sulla zampa, è stata invece diagnosticata come amartoma sebaceo, ed era costituita da proliferazione intradermica di lobuli ghiandolari sebacei iperplastici con distribuzione at random, variamente interconnessi ad unità follicolari dilatate e tortuose e circondati da uno stroma costituito da bande di collagene denso, maturo (figura 7,8). Contestualmente erano rilevabili lobuli di ghiandole sebacee orfane. Il pattern di maturazione dei sebociti nel contesto dei lobuli ghiandolari era normale. Non si osservava ulcerazione o infiammazione secondaria.
Il decorso post-operatorio non ha presentato problemi. Le soluzioni di continuo chirurgiche della cute, suturate a punti staccati con Nylon monofilamento 4-0, sono andate incontro ad un processo di cicatrizzazione per prima intenzione. La rimozione dei punti è stata effettuata dopo due settimane dall’intervento e non sono state osservate complicanze di natura infiammatoria o deiscenza dei punti di sutura. Il follow-up, effettuato a distanza di sei mesi dall’intervento chirurgico, non ha messo in evidenza problemi di recidiva locale.
L’ adenoma sebaceo nel cane viene segnalato con una prevalenza del 6% tra tutte le neoplasie cutanee (Gross et al., 1992) Nel 5% dei casi la testa rappresenta la sede preferenziale di localizzazione (Goldshmith and Shofer, 1992). Si tratta generalmente di lesioni solitarie, raramente multiple. In presenza di una lesione nodulare cutanea con un quadro clinico e citologico suggestivo di neoplasia benigna delle ghiandole sebacee si impone di prendere in considerazione, fra le diagnosi differenziali, lesioni a carattere iperplastico/diplastico quali iperplasia sebacea nodulare, nevo sebaceo, amartoma sebaceo. Il valore dell’ esame citologico è limitato ai fini di una diagnosi differenziale. L’esame istopatologico deve quindi essere eseguito a conferma della diagnosi citologica e consente di tipizzare la lesione sulla base delle caratteristiche citologiche e cito-architetturali della stessa. L’approccio terapeutico di elezione nel caso di lesioni nodulari benigne di origine annessiale (ghiandole sebacee) prevede l’escissione chirurgica radicale. Nel caso descritto la chirurgia radicale si è rivelata risolutiva come confermato dal follow-up post-operatorio.
1. Goldshmidt MH, Shofer FS Skin tumors of the dog and cat. Pergamon Press, Oxford, UK, 1992, pp. 1-3, 50-65, 103-108, 271-283 2. Thelma Lee Gross, Peter J Ihrke, Emily J Walder, Verena K Affolter. Skin diseases of the dog and cat. Blackwell publishing second edition 2005, pp.643-643, 645-647 3. Strafuss, A.C.: Sebaceous gland adenomas in dogs. J. Am. Vet. Med. Assoc., 1976; 15: 640-642.